Oggi scopriamo insieme quanto costa una badante
Il costo di una badante dipende da diversi fattori, tra cui la sua esperienza, il livello di competenze richiesto e la tipologia di contratto stipulato. Le badanti sono suddivise in diverse classi contrattuali, ognuna delle quali influisce sul salario e sulle mansioni che possono svolgere. Di base, più corsi ha fatto e più preparazione e responsabilità ha quindi più alto è il suo livello.
Vediamo quali sono i principali:
- Livello A e AS: corrispondono a mansioni di base come la pulizia della casa, la preparazione dei pasti e la compagnia alla persona assistita;
- Livello B e BS: richiedono competenze leggermente superiori, come l’aiuto nella cura della persona, nella somministrazione dei pasti e nel controllo dei farmaci;
- Livello C e CS: sono riservati all’assistenza di persone non autosufficienti, con necessità di cure più complesse. Le badanti di questo livello possono svolgere anche mansioni di igiene personale e di supporto alle attività quotidiane;
- Livello D: questo livello è riservato a badanti con qualifiche professionali specifiche, come infermieri o assistenti sanitari.
Ogni livello comporta un costo orario o mensile diverso, a seconda del grado di assistenza richiesto. Quindi, nella scelta del livello, il datore di lavoro deve considerare le mansioni richieste per l’assistito e le competenze del badante nel svolgere queste mansioni.
Gli elementi che influiscono sullo stipendio della badante
Un altro fattore determinante nel determinare quanto costa una badante è se è convivente o meno. Le badanti conviventi, che risiedono presso il datore di lavoro, generalmente hanno una retribuzione più bassa a fronte di vitto e alloggio inclusi, ma richiedono un calcolo dettagliato delle ore di lavoro e delle ore di riposo.
Nel calcolo del costo complessivo, è essenziale considerare non solo il salario netto della badante, ma anche il prospetto paga, che include ferie, tredicesima, TFR e i contributi previdenziali da versare. I contributi variano a seconda delle ore di lavoro settimanali e della tipologia di contratto (convivente o non convivente).
Il prospetto paga e i minimi retributivi per le badanti
Il prospetto paga per le badanti è composto da 9 voci:
- Retribuzione mensile o paga oraria pattuita;
- Indennità di vitto e alloggio;
- Scatti di anzianità;
- Ore di lavoro straordinario;
- Ore di lavoro straordinario notturno;
- Ore di lavoro durante le festività;
- Tredicesima;
- Superminimo individuale;
- Ritenute Inps a carico del badante.
Lo stipendio minimo, invece, è la paga oraria più bassa, giornaliera o mensile, che un datore di lavoro può pagare per legge. Lo stipendio non deve essere inferiore ai minimi stabiliti per l’anno in corso dai CCNL per il settore domestico, quindi, in base al livello di inquadramento, occorre informarsi anno per anno.
I minimi retributivi sono indicati al netto dei contributi e i valori vengono aggiornati ogni 1 gennaio dalla Commissione nazionale per l’aggiornamento retributivo.
Gli scatti di anzianità e la tredicesima della badante
Per ogni biennio di servizio svolto presso uno stesso datore di lavoro, il badante ha diritto ad uno scatto di anzianità, che prevede una maggiorazione del 4% della retribuzione minima contrattuale relativa al proprio livello di inquadramento fino a un massimo di 7 scatti. Questo scatto di anzianità entra a far parte dello stipendio orario o mensile a tutti gli effetti.
In occasione del Natale, invece, la badante ha diritto alla tredicesima, ovvero una mensilità aggiuntiva inclusa dell’indennità sostitutiva di vitto e alloggio. Se la badante non ha raggiunto un anno di servizio, il datore di lavoro deve corrisponderle tanti dodicesimi di mensilità quanti sono i mesi del rapporto di lavoro. La tredicesima matura anche durante le assenze, siano esse per malattia, infortunio sul lavoro, malattia professionale e maternità.
Scatti di anzianità e Tredicesima si aggiungono allo stipendio base.
L'INPS e i contributi della badante: come gestirli?
Il datore di lavoro deve versare alla badante i contributi per ogni singola ora di lavoro. Per determinare l’importo esatto occorre cercare l’importo del contributo orario corrispondente alla fascia retributiva nella tabella dell’Inps.
Anche la badante, però, deve pagare una sua parte, ovvero una frazione del contributo complessivo pagato dal datore di lavoro. Quest’ultima però può sottrarre questa quota dello stipendio ma si tratta di una casistica piuttosto rara dato che l’importo minimo della quota è già molto basso e il contributo a carico del badante è del 25% del contributo complessivo dovuto.
Quanto costa una badante convivente?
Lo stipendio di una badante convivente si calcola considerando la classe della badante e le ore settimanali prestate, che determinano il costo orario). Allo stipendio base in busta paga vanno aggiunti tredicesima e TFR.
Ovviamente occorre considerare che una badante convivente non può lavorare 24 ore su 24. Anche se vive sotto lo stesso tetto dell’assistito, ha diritto a dei periodi di riposo specificamente definiti dal contratto collettivo nazionale di lavoro per i lavoratori domestici. Quindi, per sapere quanto costa una badante h24 con vitto e alloggio, devi capire le ore totali di lavoro. Facciamo due esempi sullo stesso orario ma livelli diversi:
1. Livello BS, 40h convivente (costo orario 7,90€).
- Stipendio base: 944,44€
- Tredicesima: 82,87€
- TFR: 79,90€
- Totale in busta paga (minimo): 1.157,11€
2. Livello CS, 40 h convivente (costo orario 8,79€).
- Stipendio base: 1.127,04€
- Tredicesima: 93,92€ TFR: 90,44€
- Totale in busta paga (minimo): 1.311,41€
Ovviamente a questi costi vanno aggiunti contributi INPS, che in entrambi i casi sono di 211,46€ essendo l’orario il medesimo (che porta il costo di una badante BS a 1.368,57€ mentre lo stipendio di una badante CS salirebbe a 1,522,87€).
Qual è il costo della badante a ore non convivente?
Una badante non convivente è una professionista che presta servizio solo alcune ore al giorno / settimana, senza dormire nella stessa casa del datore di lavoro. Per determinare il suo stipendio devi quindi considerare il livello le ore settimanali, se superano o meno le 24 ore.
Facciamo un esempio su livelli diversi ma per le stesse ore di lavoro, cioè meno di 24 ore settimanali.
- Livello BS, minimo orario 7,03€, Tredicesima 0,59€, TFR 0,56€, Contributi 1,67€, costo orario complessivo: 9,85€.
- Livello CS, minimo orario 7,83€, Tredicesima 0,65€, TFR 0,63€, Contributi 1,67€, costo orario complessivo: 10,78€.
Di conseguenza, se vuoi conoscere quanto costa una badante 3 ore al giorno, ad esempio, devi prendere il livello, l’orario inferiore o superiore alle 24 ore alla settimana, il minimo e aggiungere Tredicesima, TFR e contributi.
Chi deve farsi carico dei costi della badante
La legge non prevede alcun obbligo di sostegno morale o materiale ai genitori anziani o di persona non autosufficienti a carico dei figli. È un obbligo a carico del coniuge ma scatta se i genitori sono indigenti: in tal caso, figli e parenti sono tenuti a corrispondere un assegno materiale di sostegno (art. 433 del Codice Civile).
A versare quest’assegno devono essere:
- il coniuge;
- i figli legittimi o legittimati o naturali o adottivi e, in loro mancanza, i discendenti prossimi, anche naturali;
- i genitori e, in loro mancanza, gli ascendenti prossimi, anche naturali o gli adottanti;
- i generi e le nuore;
- il suocero e la suocera;
- i fratelli e le sorelle che condividono o meno entrambi i genitori, con precedenza dei primi sui secondi.
Come scegliere la badante giusta
Scegliere la badante giusta richiede un’attenta valutazione di diversi fattori. È fondamentale definire le esigenze specifiche dell’assistito, come il livello di assistenza richiesto, le patologie presenti e gli orari. È importante verificare le qualifiche della badante, la sua esperienza e le sue competenze, oltre a controllare i documenti necessari.
Noi possiamo aiutarti a capire qual è il livello più adatto alle tue esigenze ma soprattutto a quelle dell’assistito così da stipulare un contratto regolare che definisca le mansioni, gli orari e la retribuzione.
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